Conviene ancora laurearsi in Giurisprudenza?

Conviene ancora laurearsi in Giurisprudenza?

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Quando si tratta di scegliere la facoltà sono in molti a chiedersi se ha senso conseguire una laurea in Giurisprudenza. L’Italia è, notoriamente, un paese pieno di avvocati; i dati statistici per chi intende intraprendere la professione e raggiungere una buona gratificazione economica sono tutt’altro che incoraggianti, soprattutto se si considera l’iter per conseguire l’abilitazione. Ecco quindi che si materializza il dubbio amletico: iscriversi o non iscriversi a Giurisprudenza? La risposta è legata inevitabilmente alle ambizioni e dalle motivazioni personali, alle quali bisogna aggiungere una perfetta conoscenza dalla specializzazione, del percorso di studi e delle prospettive occupazionali.

In linea generale possiamo dire che la facoltà, a prescindere dalle tradizionali professioni legali per le quali il mercato risulta saturo ed estremamente competitivo, offre numerosi sbocchi lavorativi, che si materializzano sia in ambito pubblico che privato, sia a livello nazionale che europeo probabilmente oltre ogni altro corso di laurea.

Se poi aggiungiamo alle opportunità lavorative una modalità formativa pratica, personalizzabile e di qualità, è facile comprendere che in realtà l’indirizzo giuridico rappresenta ancora una strada percorribile; e tra l’altro con buone prospettive di carriera.

Il presupposto fondamentale affinché la scelta risulti vincente è identificare un percorso attuale, aggiornato e in linea con le dinamiche e le evoluzioni del mercato.

Il percorso di studi ad indirizzo giuridico attivato dall’università telematica Niccolò Cusano prevede una durata quinquennale, per un totale di 27 esami e 300 cfu (crediti formativi universitari). Il titolo rilasciato dal corso di laurea online in Giurisprudenza è valido a tutti gli effetti di legge per cui ha pari valore di quello rilasciato dalle università statali.

Una volta conseguito il titolo i corsisti avranno acquisito le capacità per: progettare e redigere atti giuridici, normativi, negoziali e processuali, adeguatamente argomentati; gestire in maniera appropriata le capacità interpretative, di analisi casistica, di comprensione, di valutazione e di qualificazione per affrontare e risolvere le problematiche interpretative e applicative del diritto positivo; utilizzare il lessico giuridico sia in italiano che in un’altra lingua dell’Unione Europea

Il corso di laurea Unicusano prepara a tutti gli effetti alle professioni di avvocato, notaio, magistrato, garantendo allo studente le competenze e i requisiti per poter espletare l’iter per l’iscrizione all’albo: esame di stato, concorso pubblico e tirocinio. Per chi invece non intende abilitarsi alle professioni legali esistono tante strade alternative, che afferiscono sia al settore pubblico che a quello privato. Tra gli sbocchi lavorativi rientrano gli organismi istituzionali, gli organismi internazionali, il settore delle fondazioni e dell’associazionismo.

 

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